I bambini prendono decisioni che risultano in modelli di comportamento fin dai primi giorni di vita. Nonostante la corteccia cerebrale non sia completamente sviluppata a quell’epoca e nonostante un alto livello di inconsapevolezza, il cervello antico del bambino è comunque in grado di cogliere l’ambiente e di prendere decisioni di sopravvivenza.
Continuiamo a prendere decisioni in ogni età ma le più importanti che determinano la struttura fondamentale della nostra personalità e del nostro carattere sono quelle prese nei primi tre anni di vita. Queste decisioni antiche sono quelle che più influenzano i nostri comportamenti da adulto e su cui sarà più difficile intervenire successivamente.
Alcune decisioni possono essere ricordate altre no e soltanto la psicoterapia consente di ricostruire decisioni prese prima dei sei anni di età. Molte persone rimangono sbigottite quando capiscono che le più importanti decisioni che hanno determinato il loro comportamento erano state prese quando avevano due anni.
Sotto molti punti di vista un bambino appena nato ha già nove mesi di età, in realtà; e quindi possiamo risalire ancora più indietro e prendere in considerazione situazioni della vita intrauterina. Lo stesso Freud suggerì che alcuni modelli principali di difesa iniziano a formarsi già prima della nascita
Quando il bambino nasce reagisce immediatamente a quanto succede intorno a lui; e il bambino appena nato è un elaboratore altamente sofisticato di informazione che molto precocemente conosce qualcosa di ciò che è e di ciò che può fare.
Il bambino di quattro settimane riesce a mettere in relazione il volto della madre alla voce della madre e inizia a riconoscere le differenze tra la madre il padre e gli estranei.
Entro sei settimane inizia a ridere spontaneamente oppure in risposta al riso di altre persone. Entro le 12 settimane capisce se la madre sta parlando con lui o se si rivolge a qualcun altro. A tre mesi riconosce gli oggetti che gli sono familiari e può essere intimorito dagli estranei.
Sempre nel corso dei primi tre mesi il bambino impara velocemente a influenzare il comportamento della madre: piange se ha fame oppure se è bagnato di pipì oppure se vuole essere preso in braccio. Entro il primo anno di vita ha consapevolezza di chi è in quanto persona separata dalla madre. Entro i primi due anni sia i bambini che le bambine hanno un’idea ben definita del loro sesso. Quindi i bambini raccolgono dati e prendono decisioni di primaria importanza per quel che riguarda la loro esistenza e i modelli fondamentali della loro personalità futura.
A causa di queste competenze relazionali così precoci il bambino nel primo anno di età può prendere delle decisioni di sopravvivenza nel caso in cui l’ambiente sia fonte di pericolo reale o immaginario. Queste decisioni sono fortemente influenzate dal fatto che i bambini piccoli sono in una posizione di grande inferiorità perché vivono con persone che hanno molto più potere di loro.
Cioè il bambino piccolo si sente in una situazione di estrema vulnerabilità alle influenze esterne.
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