I meccanismi della memoria
Tutto ciò di cui siamo coscienti è registrato con precisione e quindi immagazzinato nel cervello e può essere rievocato al bisogno.
Probabilmente il fatto più sorprendente di questi meccanismi di memorizzazione è il fatto che oltre agli avvenimenti e alle esperienze vengono registrate e immagazzinate anche le emozioni legate a quegli avvenimenti. Un certo avvenimento e l’emozione collegata sono inestricabilmente connessi e non possono essere separati cioè è impossibile rievocare un avvenimento senza rievocare anche l’emozione legata.
Ancora più sorprendente è il fatto che a volte l’emozione collegata a un antico avvenimento registrato nel cervello può emergere senza ricordo cosciente dell’avvenimento. Facciamo un esempio.
Un paziente mi raccontò una volta che passando davanti a un negozio di strumenti musicali udì una melodia che causò immediatamente uno stato di tristezza opprimente. Il paziente si era sentito invaso da una potente malinconia a cui non sapeva dare alcuna spiegazione. Nessun pensiero cosciente poteva giustificare l’insorgenza di quella forte emozione. Alla domanda se quella melodia poteva ricordare qualche fatto del passato, il paziente negò affermando di non riuscire a porre minimamente in relazione quella melodia con la propria tristezza. Dopo circa una settimana lo stesso paziente mi telefona per dirmi che continuando a canticchiare ripetutamente la melodia si era improvvisamente ricordato di sua madre seduta al pianoforte intenta a suonare quella melodia. La madre del paziente era morta quando egli aveva solo cinque anni e a quel tempo ciò provocò una grave depressione durata a lungo nonostante i tentativi compiuti dalla famiglia per trasferire l’affetto per la madre su una zia che aveva assunto il ruolo materno. Prima di quel giorno in cui era passato davanti al negozio di musica il paziente non si era mai ricordato di aver udito quella canzone né che la madre l’aveva suonata. Chiesi al paziente se la rievocazione di quel ricordo infantile avesse per caso liberato dalla depressione; mi rispose che la natura del suo stato d’animo era cambiata: il ricordo della morte della madre causava ancora un forte senso di tristezza ma non si trattava più di una disperazione opprimente che aveva provato a suo tempo.
Questo caso mette chiaramente in evidenza come le emozioni collegate agli avvenimenti del passato vengono archiviate insieme al ricordo dell’avvenimento e possono addirittura emergere indipendentemente dall’avvenimento primario. È importante sottolineare che siamo di fronte a una reviviscenza dello stato d’animo cioè si riprovano le stesse sensazioni provate ad allora.
La registrazione di questi ricordi rimane intatta anche se viene meno la capacità di rievocarli .Il cervello opera come un vero e proprio registratore ad alta fedeltà incidendo su nastri “neurologici”ogni esperienza dal momento della nascita e forse anche prima.
Queste esperienze registrate e le emozioni associate ad esse possono essere rievocate nel qui ed ora con la stessa forma incisiva in cui avvennero allora. Queste esperienze possono non solo essere rievocate ma anche rivissute cioè non è solo il ricordo dello stato d’animo ma anche una vera e propria reviviscenza di quello che si era provato allora.
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